L’erpetofauna che popola il complesso vulcanico Somma-Vesuvio è attualmente costituita da due sole specie di anfibi, la Rana verde ed il Rospo smeraldino, e da otto specie di rettili.
Gli anfibi erano rappresentati in passato da altre specie ora scomparse: degna di nota è la salamandrina dagli occhiali (Salamandrina tergididata), la cui discussa presenza sul vulcano ha animato molte discussioni zoologiche; pare sia stata scoperta e descritta per la prima volta proprio sul Vesuvio agli inizi dell’ottocento.
La scarsità di pozzi e di acque superficiali, oltre alla antropizzazione spinta del territorio, sono fattori limitanti per questa classe di vertebrati.
Il Rospo smeraldino (Bufo viridis), è diffuso sui versanti orientale, settentrionale ed occidentale del complesso vulcanico; specie protetta dalla Direttiva Comunitaria “Habitat”, presenta caratteristiche macchie color verde smeraldo sul dorso, e concentra lo sforzo riproduttivo in pochi giorni, nel periodo primaverile, sfruttando essenzialmente le pozze effimere delle prime piogge primaverili.
Hierophis viridiflavus / © Giuseppe Di Martino
I Rettili trovano negli ambienti naturali del Parco condizioni ideali per riprodursi e il Vesuvio rappresenta quindi un’area di fondamentale importanza per la conservazione di questi animali in Campania.
Tra i rettili presenti la specie più diffusa è la Lucertola campestre (Podarcis sicula), numerosi sono i Colubridi, serpenti inoffensivi, ad eccezione della Vipera comune (Vipera aspis).
Il serpente più diffuso è il Biacco (Coluber viridiflavus), mentre il più vistoso è il rarissimo Cervone (Elaphe quatuorlineata). Va segnalata, inoltre, la presenza del Colubro d’Esculapio o Saettone (Elaphe longissima).
Due piccoli sauri, il Geco comune (Tarentola mauritanica), e il Geco verrucoso (Hemidactylus turcicus), si rinvengono spesso sui muri e all’interno delle abitazioni. Anfibi e Rettili rivestono grande importanza in quanto sono utili indicatori del degrado ambientale.