I funghi sono organismi estremamente controversi: considerati in passato appartenenti al regno vegetale, da alcuni studiosi addirittura al regno animale, essi rappresentano in realtà un gruppo a sé stante; a differenza delle piante, infatti, i funghi sono eterotrofi, ovvero non sono in grado di produrre autonomamente le sostanze di cui hanno bisogno, ma dipendono da altri organismi per la nutrizione.
Per questa loro caratteristica, e per altre legate principalmente al sistema riproduttivo attraverso le spore ed alle peculiarità dei tessuti, sono stati classificati in un regno a parte.
I funghi occupano un posto particolare e definito nei cicli biologici; essi infatti degradano il materiale organico vegetale ed animale, contribuendo così alla decomposizione dei residui organici non direttamente utilizzabili dalle piante. Molti inoltre instaurano specifici rapporti simbiotici con specie arboree, fornendo loro minerali indispensabili per il loro metabolismo.
Armillaria mellea / © Raffaele Capano
Nel Parco sono presenti oltre 200 specie di funghi epigei, alcune delle quali molto rare ed interessanti.
Tale grande diversità in un territorio così limitato e soprattutto povero d’acqua è dovuta anche alla fertilità dei suoli lavici vesuviani, che favoriscono una singolare e abbondante crescita di funghi.
All’interno dell’area del Parco Nazioanale del Vesuvio la raccolta dei funghi è permessa previa autorizzazione esclusivamente ai residenti nei comuni del Parco, i quali devono attenersi alle disposizioni contenute nell’apposito regolamento per la raccolta dei funghi epigei commestibili nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio.