Oggi, 15 dicembre 2021, inaugurato il progetto promosso in collaborazione con Arca Fondi.

Altre 1000 piante messe a dimora si andranno ad aggiungere a quelle già piantate con i precedenti progetti.

Ottaviano, 15/12/2021

Un nuovo intervento di rinaturalizzazione nelle aree violentemente colpite dagli incendi del 2017 è in fase di realizzazione nel Parco Nazionale del Vesuvio, in prossimità del Sentiero N. 4 “Lungo la Riserva Tirone – Alto Vesuvio”, all’interno del territorio comunale di Ercolano.

L’intervento è sostenuto da Arca Fondi e rientra nella Campagna nazionale Mosaico Verde, sottoscritta dall’Ente Parco e ideata e promossa da AzzeroCO2 e Legambiente nel 2018, con lo scopo di facilitare l’incontro tra le necessità degli enti locali di recuperare aree verdi e la volontà delle aziende di investire risorse nella creazione o tutela di boschi permanenti, come misura di Responsabilità Sociale d’Impresa.

Il progetto interessa due piccole aree della Riserva Forestale di Protezione, selezionate dall’Ente Parco e dal Corpo dei Carabinieri Forestali, e ricadenti entrambe lungo il Sentiero in località “Baracche forestali”, nei pressi della “Casetta di Amelia, che complessivamente occupano una superficie di circa 1,2 ettari.

Nell’area la robinia, specie alloctona e infestante, dopo gli incendi ha manifestato tutto il suo carattere di specie colonizzatrice, andando a soffocare ed invadere la rinascita del sottobosco e delle specie arbustive. L’obiettivo del progetto di è quello di proseguire la rinaturalizzazione delle aree maggiormente danneggiate nel 2017, attraverso un progetto di restauro forestale caratterizzato dall’impiego esclusivo di specie autoctone arboree e arbustive coerenti con le condizioni climatiche e pedologiche dell’area, quali lecci, roverelle e aceri campestri. La varietà delle specie arboree, che verranno mescolate anche a specie arbustive come la fillirea, è funzionale al ripristino della complessità ecosistemica preesistente ai roghi del 2017. A livello di copertura del suolo, infatti, ad oggi entrambe le aree si presentavano pressoché prive di alberi adulti, fatto salvo per alcuni esemplari di leccio e numerosi polloni di robinia. Le aree oggetto di intervento beneficeranno nel tempo della ripresa degli habitat particolarmente apprezzati dalla piccola mammalofauna e dall’avifauna che vi trovano rifugio e cibo.

“Questo è per noi un primo passo importante, in quanto ci rende attivamente partecipi nel mondo della sostenibilità” ha dichiarato Simone Bini Smaghi, VDG e Responsabile Direzione Commerciale di Arca Fondi SGR “Come soggetto finanziario che investe nel territorio crediamo nelle iniziative di impact investing, soprattutto quando restituiscono dignità a luoghi significativi per le comunità locali”.

“Coma Banca di riferimento sul territorio dove operiamo da oltre 130 anni, e con la consapevolezza dell’importante ruolo sociale che siamo chiamati a svolgere, poniamo la massima attenzione al tema della sostenibilità, sia al nostro interno con l’adozione di processi volti alla gestione responsabile dell’energia e delle risorse naturali sia all’esterno strutturando e promuovendo iniziative che sensibilizzino alla salvaguardia dell’ambiente. Tutte le iniziative rientrano in un più ampio progetto che la nostra Banca, consapevole che la tutela ambientale costituisca un aspetto basilare nella responsabilità sociale di ogni impresa, porta avanti con l’obiettivo di rafforzare un percorso di sviluppo sostenibile sul territorio. Siamo orgogliosi di affiancare Arca Fondi Sgr – dichiara Felice Delle Femine, direttore generale della Banca di Credito Popolare – con la quale condividiamo la stessa attenzione ai temi della sostenibilità offrendo ai Clienti l’opportunità di contribuire in forma concreta al miglioramento ambientale, sociale e di governance. Con l’evento di piantumazione facciamo inoltre rivivere le aree boschive del Parco Nazionale del Vesuvio andate distrutte con gli incendi del 2017, restituendo al nostro territorio quanto andato perso in uno dei luoghi significativi per la nostra comunità”.

“Grazie alla collaborazione con Arca Fondi SGR abbiamo potuto realizzare un importante intervento che ha permesso il ripristino ecologico di due aree del Parco Nazionale del Vesuvio - ha dichiarato Nicola Merciari, responsabile dell’area sostenibilità di AzzeroCO2 - con l’obiettivo di ricostituire l’equilibrio ecosistemico andato perduto a causa degli incendi del 2017. Un esempio di come le aziende possano dare il proprio contributo nella tutela del patrimonio naturale, a fianco degli Enti parco, restituendo così valore ai territori”.

“Con il terzo intervento avviato – dichiara il Presidente dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio Agostino Casillo – abbiamo raggiunto quota 3700 alberi piantati. Un altro sostanziale tassello green alla rigenerazione ambientale delle aree attraversate dal fuoco nell’incendio del 2017. La Campagna nazionale Mosaico Verde, ideata da AzzeroCO2 e Legambiente – aggiunge il Presidente Casillo - ci sta aiutando in modo concreto a perseguire gli obiettivi che ci siamo dati con il Grande Progetto Vesuvio. Siamo molto soddisfatti – conclude il Presidente Agostino Casillo – che il Parco Nazionale del Vesuvio, grazie anche all’aiuto di aziende private, stia diventano un “laboratorio di rigenerazione post – incendio”, modello che altre aree protette stanno osservando con interesse”.

“L’intervento – spiega Stefano Donati, direttore del Parco Nazionale del Vesuvio – si inserisce in una serie di progetti che puntano ad accelerare i naturali processi di ripresa vegetativa. A tal fine adottiamo una metodologia innovativa, che prevede la messa a dimora di un mix di specie autoctone dell’area vesuviana, adattate e resilienti agli incendi, distribuite in maniera casuale secondo delle “isole” che si integrano alla vegetazione esistente, in piena ripresa. L’obiettivo - prosegue Donati - è triplice: prevenire i futuri incendi, ripristinare la vegetazione originale che ospiterà una maggiore biodiversità e, ovviamente, mitigare i cambiamenti climatici, con l’azione di assorbimento della CO2 e di produzione dell’ossigeno propria delle foreste”.

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