I luoghi più belli e gli ambienti più rappresentativi dell'area protetta
La sbarra d'accesso è localizzata 4 Km dal centro di Ottaviano, lungo la strada che dal paese si inerpica verso il Monte Somma. Allontanandosi dal centro abitato si ammira sulla sinistra lo splendido Palazzo Mediceo, che, risalente ad epoca medievale, ha poi subito successive ristrutturazioni fino all'attuale aspetto di dimora nobiliare rinascimentale.
Appartenuto ai Medici dal 1567 fino all'unificazione del Regno d'Italia, negli anni '80 finì nelle mani della malavita organizzata; confiscato dallo Stato e riconsegnato al Comune di Ottaviano, oggi ospita la sede dell'Ente Parco Nazionale del Vesuvio ed un Centro di Educazione Ambientale.
Oltre alla grande rappresentatività culturale e sociale, il Palazzo riveste anche una notevole importanza dal punto di vista naturalistico; oltre ad alcuni esemplari secolari di Sequoia e di Tasso presenti nei giardini storici, i solai del Palazzo ospitano alcune colonie riproduttive di pipistrelli rari quali il Ferro di cavallo maggiore ed il Vespertilio smarginato.
Il percorso inizia con alcuni tornanti asfaltati e continua poi con un sentiero sterrato, che attraversa una pineta di pino domestico e poi un bosco misto di castagno, ontano napoletano, acero napoletano, leccio, robinia. Quest'ambiente è uno dei più ricchi e pregevoli per le specie animali che ospita, in particolare alcuni uccelli, come i picchi, il cui riecheggiare e tambureggiare accompagna il visitatore.
Si segnala che l’interconnessione con il sentiero n. 6 “La Strada Matrone” è interdetta alla fruizione a causa di lavori in corso. Contattare l’Ente Parco per ulteriori informazioni.
Si raccomanda di prestare massima prudenza e attenzione sui sentieri, di verificare sempre le condizioni meteorologiche e di calzare scarpe adeguate.
L’Ente Parco non ha competenze in materia di sicurezza e non è pertanto responsabile di eventuali danni a persone e cose che dovessero verificarsi durante le attività di fruizione del territorio del Parco.
Dopo il primo tratto in salita, in comune con il sentiero n. 2 “Lungo i Cognoli”, si raggiunge un primo slargo, denominato Largo Angelo Prisco, per commemorare l'omonimo finanziere assassinato dai bracconieri nel 1995. Da questo piccolo spiazzo ricavato tra ginestre e conifere, la lapide dedicata alla memoria di Prisco segna il punto di separazione tra i due sentieri 1 e 2.
Proseguendo sulla sinistra il bosco si arricchisce della presenza dell'ontano napoletano e l'itinerario procede in un'alternanza tra tratti ombrosi e tratti più aperti e soleggiati, sino ad approdare ad un grande slargo invaso dai deposti piroclastici, dominato dalla improvvisa visione del vulcano.
Lo Slargo, che rappresenta la meta ravvicinata, è completamente immerso nei colori delle distese di ginestra, che si attraversano proseguendo sulla sinistra. Il cammino è un'esperienza di intense emozioni, si è avvolti dal profumo dei gialli fiori mentre si gode la visione del duomo lavico del 1937 e le bocche eruttive eccentriche formatesi a cavallo tra il l'800 e il '900.
La fine del ginestreto coincide con la meta intermedia: il percorso si ricongiunge alla Strada Matrone, ma continuando a salire verso il tornante successivo si imbocca il tratto sterrato a destra, che corre parallelo alle pendici del Gran Cono lungo la Valle dell'Inferno, nella quale ci si inoltra successivamente con una deviazione sulla destra, discendendo dei gradoni, oppure svoltando al Rifugio Imbò.
L'emozione della Valle si fa sempre più intensa, man mano che si attraversano gli ambienti di macchia cinti da maestose pareti e guglie di roccia lavica, in cui trovano dimora uccelli rupicoli come il corvo imperiale, il velocissimo pellegrino e il più raro codirossone, piccolo passeriforme dai vivaci colori.
In questo punto il sentiero si ricongiunge con il numero 2 “Lungo i cognoli” e, attraversata la valle, inizia a risalire lungo i Cognoli di Levante. Durante il tragitto è possibile vedere, toccare ed inoltrarsi nei cunicoli modellati, come un capriccio di fuoco, dalla lava più recente, in formazioni “a corda”, quasi sorpresa dal raffreddamento durante il suo fluire.
Continuando lungo il tracciato, accompagnati da piacevoli scorci panoramici, si raggiunge nuovamente lo Slargo, dal quale si procede a ritroso fino al Largo Angelo Prisco è da qui al punto di partenza, che rappresenta la meta d'itinerario.
Visita gli altri sentieri
La rete sentieristica è in fase di complessiva riqualificazione e manutenzione; alcuni sentieri potrebbero non essere dotati di cartellonistica e segnaletica. Contattare l’Ente Parco per ulteriori informazioni.
La Valle dell'Inferno
Sentiero N. 1 - I luoghi più belli e gli ambienti più rappresentativi dell'area protetta.
Lungo i Cognoli
Sentiero N. 2 - Gli scenari del Somma-Vesuvio più suggestivi e selvaggi.
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Il Monte Somma
Sentiero N. 3 - Affascinante itinerario ad anello che conduce sino a Punta Nasone, la vetta più alta del Monte.
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Attraverso la Riserva Tirone
Sentiero N. 4 - Il Tracciato si sviluppa all'interno della Riserva Forestale Tirone-Alto Vesuvio.
Il Gran Cono
Sentiero N. 5 - Risalire il sentiero del Gran Cono rappresenta un'esperienza unica.
La Strada Matrone
Sentiero N. 6 - Il sentiero ripercorre l'antica strada tracciata dai fratelli Matrone per risalire al Gran Cono.
Il Vallone della Profica
Sentiero N. 7 - L'itinerario si snoda alle pendici del versante meno conosciuto del Monte Somma.
Il Trenino a Cremagliera
Sentiero N. 8 - L'itinerario ricalca il percorso storico per l'ascesa al Vesuvio dalla cittadina di San Sebastiano.
Sentiero non fruibile in cui saranno attivati interventi di manutenzione
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Sentiero N. 9 - L'emozione di passeggiare su una colata lavica, attorniati da un paesaggio quasi lunare.
L'Olivella
Sentiero N. 10 - L'itinerario ripercorre lo stradello dell'Olivella, tra le campagne di Sant'Anastasia.
Sentiero non fruibile in cui saranno attivati interventi di manutenzione
La Pineta di Terzigno
Sentiero N. 11 - Il sentiero è strutturato in un percorso pianeggiante, all'interno di una fitta pineta.